Ita Octavianus Augustus, postquam bella toto orbe confecerat, Romam remeavit, duodecimo anno postquam consul fuerat. Ex eo tempore rem publicam per quadraginta et quattuor annos solus obtnuit et Romae profuit. Antea enim duodecim annos cum Antonio et Lepido rem publicam tenere potuerat. Ita ab initio principatus eius usque ad finem quinquaginta et sex anni interfuerunt. Mortem occubuit autem septuagesimo sexto anno, morte communi, in oppido Campaniae Atella. Romae in campo Martio sepultus est, vir, qui non inmerito ex maxima parte deo similis est putatus. Neque enim facile ullus vir eo aut in bellis felicior fuit aut in pace moderatior. Quadraginta et quattuor annis, quibus solus Augustus Romano imperio praefuit, civilissime vixit, in cunctos liberalissimus, in amicos fidissimus, quos saepe evexit honoribus paene fastigio suo paribus. Nullo tempore ante eum magis Romana res floruit. Nam Romano adiecit imperio Aegyptum, Cantabriam, Dalmatiam, Pannoniam, Aquitaniam, Illyricum, Raetiam, Vindelicos, et Salassos in Alpibus, omnes, Ponti maritimas civitates. Vicit autem multis proeliis Dacos. Germanorum ingentes copias intra paucos dies cecidit eosque trans Albim fluvium summovit, qui longe ultra Rhenum est.
Versione tradotta
Così Ottaviano Augusto, dopo aver terminato le guerre in tutto il mondo, tornò a Roma, 12 anni dopo esser stato nominato console. Da quel momento ottenne da solo il governo per 44 anni e giovò a Roma. Prima infatti aveva potuto governare per dodici anni con Antonio e Lepido. Così dall'inizio del suo principato fino alla fine trascorsero 56 anni. Morì a 76 anni, di morte naturale, ad Atella, città della Campania. Fu sepolto a Roma nel campo Marzio, uomo che non immeritatamente fu considerato simile a un dio da moltissimi. Infatti facilmente nessun uomo fu più felice di lui in guerra o più moderato in pace. Per 44 anni, in cui Augusto da solo presidiò il governo romani, visse molto decorosamente, molto generoso verso tutti, fedelissimo verso gli amici, che spesso elevò ad onori quasi pari alla sua condizione. Nessun tempo prima di lui la civiltà romana fiorì di più. Infatti aggiunse all'impero romano l'Egitto, la Cantabria, la Dalmazia, la Pannonia, l'Equitania, l'Illirico, la Rezia, i Vindelici e i Salassi nelle Alpi, tutte città marittime del Ponto. Poi vinse i Daci in molte battaglie. In pochi giorni distrusse le ingenti milizie dei Germani e li respinse oltre il fiume Albi, che si trova, lontano, oltre il Reno.
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