A partire dall'inizio del decennio 1740/1750 l'Europa conobbe un lungo periodo di generale sviluppo economico. Fu proprio lo squilibrio esistente fra la vivacità economica e la rigidità delle istituzioni politiche che causò nel continente un'ondata riformistica.
Ai sovrani la via dello sviluppo economico parve la maniera migliore per incrementare l'imposizione fiscale; fu in questo periodo che vide la nascita il catasto.
Furono questi i motivi per cui i sovrani settecenteschi furono i maggiori promotori delle riforme, tanto che gli storici poterono in seguito coniare l'espressione di DISPOTISMO ILLUMINATO.
I tratti comuni nell'attività legislativa svolta dai diversi stati europei riguarda diversi aspetti:
– la politica ecclesiastica e religiosa, volta ad attaccare in maniera radicale la proprietà terriera ecclesiastica, ridurre l'entità numerica del clero regolare, sciogliere quegli ordini mendicanti che erano ritenuti parassitari. Fu questa fine che fece l'ordine dei Gesuiti, definitivamente sciolto dal Papa nel 1773;
– la costruzione di strade, bonifiche, disboscamenti, abolizione dei vincoli alla circolazione interna dei grani;
– accrescimento dell'assolutismo statale;
– interventi nel campo del diritto civile, volti anche a mitigare i limiti imposti dal diritto penale alla libertà religiosa.
I risultati concreti del riformismo furono spesso superficiali. Maggiore fu l'efficacia delle riforme in Lombardia ed in Toscana, ma nei loro altri possessi gli Asburgo dovettero alla fine piegarsi a compromessi con le classi privilegiate.
- Storia
- Storia Moderna