Antiquis temporibus, ut narratur, anus incognita ad Tarquinium Superbum regem adiit, novem libros
ferens, quos esse divina oracula dicebat; his regi traditis, pretium ingens proposcit. Rex, quamquam putabat libros sibi esse
obtinendos, tantam pecuniam dare nolebat. Anus igitur tres libros regi ademit et, his incensis, idem pretium poposcit: sed
regi, qui sex libros eodem pretio ac novem emere minime volebat, haud ita persuasit. Itaque mulier statim tres alios libros
incedit, regemque rogavit ut tres relòiquos eodem pretio emeret. Tum demum rex, tanta costantia victus, anui paruit; nam, ratus
utilissimum sibi esse ea oracula habere, tres reliquos libros tanti emit quanti anus omnes vendere voluerat.
Versione tradotta
In tempi antichi, come si racconta, una vecchia
sconosciuta andò dal re Tarquinio il Superbo portando nove libri, i quali diceva essere predizioni divine;
consegnati
questi al re chiese uningente ricompensa. Il re quantunque reputasse che doveva ottenere i libri non voleva dare tanto denaro.
La vecchia allora prese tre libri al re e incendiati questi chiese la stessa ricompensa: ma non persuase cosi il re che in
nessun modo voleva comprare per lo stesso prezzo sei libri. Pertanto la donna bruciò subito altri tre libri e pregò il re
affinché comprasse i restanti tre libri per lo stesso prezzo. Allora il re vinto finalmente da tanta costanza cedette alla
vecchia; infatti ritenuto valido e utilissimo possedere quelle predizioni comprò i tre libri rimanenti a tanto quanto la
vecchia voleva vendere.
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- Noctes Atticae di Gellio
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