Haec
res avaris esse conveniens potest, et qui, humiles nati, dici locupletes student. Humana effodiens ossa thesaurum canis
invenit, et, violarat quia Manes deos, iniecta est illi divitiarum cupiditas, poenas ut sanctae religioni penderet. Itaque,
aurum dum custodit oblitus cibi, fame est consumptus. Quem stans vulturius super fertur locutus ‘O canis, merito iaces, qui
concupisti subito regales opes, trivio conceptus, educatus stercore’.
Versione tradotta
Questa cosa può essere adatta per gli avari, e quelli
che, nati umili, cercano di esser detti ricchi. Un cane scavando ossa umane trovò un tesoro e poiché aveva violato gli dei
Mani, e gli fu iniettato il desiderio di ricchezze, per pagare il fio alla sacra religiosità. E così mentre custodiva loro,
dimenticatosi del cibo, fu divorato dalla fame. Si racconta che un avvoltoio stando sopra di lui gli disse: O cane,
giustamente giaci, tu che desiderasti improvvisamente ricchezze regali, concepito nel trivio, allevato nel letame.
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Fedro
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