Quamvis sublimes debent humiles metuere, vindicta docili quia patet sollertiae. Vulpinos catulos aquila
quondam sustulit, nidoque posuit pullis, escam ut carperent. Hanc persecuta mater orare incipit, ne tantum miserae luctum
importaret sibi. Contempsit illa, tuta quippe ipso loco. Vulpes ab ara rapuit ardentem facem, totamque flammis arborem
circumdedit, hosti dolorem damno miscens sanguinis. Aquila, ut periclo mortis eriperet suos, incolumes natos supplex vulpi
reddidit.
Versione tradotta
Anche se nobili, devono temere gli umili, poiché la vendetta è aperta alla docile
destrezza. Una volta unaquila prese dei cuccioli di volpe, e li pose nel nido per i piccoli, perché prendessero il cibo.
Inseguendo costei la madre comincia a pregare, perché non gli recasse un così grave lutto. Quella disprezzò, sicura senzaltro
della stessa postazione. La volpe da un altare rubò una fiaccola ardente, e circondò di fiamme tutta la pianta, mescolando per
la nemica il dolore del sangue col danno. Laquila per strappare i suoi dal pericolo di morte, supplice restituì alla volpe i
figli incolumi.
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