Libro 1, Favola 29 - Studentville

Libro 1, Favola 29

Plerumque stulti, risum dum captant levem, gravi destringunt alios contumelia, et sibi nocivum concitant periculum.

Asellus apro cum fuisset obvius, ‘Salve’ inquit ‘frater’. Ille indignans repudiat officium, et quaerit cur sic

mentiri velit? Asinus demisso pene ‘Similem si negas tibi me esse, certe simile est hoc rostro tuo’. Aper, cum vellet

facere generosum impetum, repressit iram et ‘Facilis vindicta est mihi: sed inquinari nolo ignavo sanguine’.

Versione tradotta

Per lo più gli stolti, mentre

tentano una leggera battuta, provocano gli altri con grave oltraggio, e per sé combinano un pericolo deleterio.
Un asinello

essendosi trovato di fronte ad un cinghiale, ”Salve, disse, fratello,”. Quello sdegnandosi rifiuta il ruolo e chiede perché

voglia mentire così? L’asino abbassato il pene “Se dici che non sono simile a te, certamente questo è simile al tuo rostro. Il

cinghiale, volendo fare un nobile assalto, represse l’ira e Facile mi è la vendetta: ma non voglio inquinarmi con sangue

vile.

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