Plerumque stulti, risum dum captant levem, gravi destringunt alios contumelia, et sibi nocivum concitant periculum.
Asellus apro cum fuisset obvius, ‘Salve’ inquit ‘frater’. Ille indignans repudiat officium, et quaerit cur sic
mentiri velit? Asinus demisso pene ‘Similem si negas tibi me esse, certe simile est hoc rostro tuo’. Aper, cum vellet
facere generosum impetum, repressit iram et ‘Facilis vindicta est mihi: sed inquinari nolo ignavo sanguine’.
Versione tradotta
Per lo più gli stolti, mentre
tentano una leggera battuta, provocano gli altri con grave oltraggio, e per sé combinano un pericolo deleterio.
Un asinello
essendosi trovato di fronte ad un cinghiale, Salve, disse, fratello,. Quello sdegnandosi rifiuta il ruolo e chiede perché
voglia mentire così? Lasino abbassato il pene Se dici che non sono simile a te, certamente questo è simile al tuo rostro. Il
cinghiale, volendo fare un nobile assalto, represse lira e Facile mi è la vendetta: ma non voglio inquinarmi con sangue
vile.
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Fedro
- Fedro