Vicini furis celebres vidit nuptias Aesopus, et continuo
narrare incipit. Uxorem quondam Sol cum vellet ducere, clamorem ranae sustulere ad sidera. Convicio permotus quaerit Iuppiter
causam querellae. Quaedam tum stagni incola ‘Nunc’ inquit ‘omnes unus exurit lacus, cogitque miseras arida sede emori.
Quidnam futurum est si crearit liberos?’
Versione tradotta
Esopo vide le nozze affollate di un vicino ladro, e subito comincia a raccontare. Una volta
volendo il Sole prendere moglie, le rane alzarono un grido alle stelle. Sorpreso dallo schiamazzo Giove chiede la causa del
lamento. Allora una abitante dello stagno Ora, disse, uno solo brucia tutti i laghi, e costringe le misere a morire per la
dimora arida. Cosa mai sta per capitare se avrà generato figli?
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Fedro
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