CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE DI LATINO TRADOTTA – TESTO LATINO
Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? quam diu etiam furor iste tuus nos
eludet? quem ad finem sese effrenata iactabit audacia? Nihilne te nocturnum praesidium Palati, nihil urbis vigiliae, nihil
timor populi, nihil concursus bonorum omnium, nihil hic munitissimus habendi senatus locus, nihil horum ora voltusque moverunt?
Patere tua consilia non sentis, constrictam iam horum omnium scientia teneri coniurationem tuam non vides? Quid proxima, quid
superiore nocte egeris, ubi fueris, quos convocaveris, quid consilii ceperis, quem nostrum ignorare arbitraris?
CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE DI LATINO – TRADUZIONE
Fino a quando abuserai
ancora della nostra pazienza,o Catilina? Per quanto tempo ancora codesto tuo furore ci befferà? A quale limite si spingerà la
sfrenata tua audacia? Non ti dicono nulla il presidio notturno del Palatino,le scolte della città,il timore del popolo,il
concorso di tutte le persone perbene,questa munitissima sede del Senato,le bocche ed i volti di questi? Non taccorgi che i
tuoi propositi sono noti,che la tua congiura viene pregiudicata dalla conoscenza che tutti questi ne hanno? Pensi forse che
noi ignoriamo che cosa tu faccia nella prossima notte o in quella precedente,dove tu sia stato,chi tu abbia convocato,quali
suggerimenti tu abbia raccolto?
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