CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE TRADOTTA – TESTO LATINO.
Servi mehercule mei si me isto pacto metuerent, ut te
metuunt omnes cives tui, domum meam relinquendam putarem; tu tibi urbem non arbitraris? et, si me meis civibus iniuria
suspectum tam graviter atque offensum viderem, carere me aspectu civium quam infestis omnium oculis conspici mallem; tu cum
conscientia scelerum tuorum agnoscas odium omnium iustum et iam diu tibi debitum, dubitas, quorum mentes sensusque volneras,
eorum aspectum praesentiamque vitare? Si te parentes timerent atque odissent tui neque eos ulla ratione placare posses, ut
opinor, ab eorum oculis aliquo concederes. Nunc te patria, quae communis est parens omnium nostrum, odit ac metuit et iam diu
nihil te iudicat nisi de parricidio suo cogitare; huius tu neque auctoritatem verebere nec iudicium sequere nec vim
pertimesces?
CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE DI LATINO TRADOTTA – TRADUZIONE.
Se, per Ercole,i miei servi avessero timore di
me per lo stesso fatto,come hanno timore di te tutti i tuoi concittadini,riterrei di dover abbandonare casa mia; tu non ritieni
di doverlo fare per la città? E se io apparissi tanto gravemente sospetto di ingiuria ai miei concittadini,preferirei essere
privato della loro presenza piuttosto che essere guardato con occhi di odio da parte di tutti;una volta che tu,con la
consapevolezza dei tuoi delitti,riconosca che l’odio di tutti è giusto e già da tempo meritato,dubiti di potere evitare lo
sguardo e la presenza di coloro di cui tu feristi le menti ed i sensi? Se i tuoi genitori ti temessero e ti odiassero e tu non
li potessi placare con alcuna motivazione,come credo,ti allontaneresti dai loro occhi.Ora la Patria,che è la comune genitrice
di noi tutti, ti odia e ti teme e già da tempo ti ha giudicato come intento unicamente alla sua distruzione; di essa tu non
rispetti l’autorità,né segui il consiglio,né temi la potenza?
- Letteratura Latina
- Libro 1
- Cicerone
- Catilinarie