CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE TRADOTTA – TESTO LATINO. Haec si tecum, ita ut dixi,
patria loquatur, nonne impetrare debeat, etiamsi vim adhibere non possit? Quid, quod tu te ipse in custodiam dedisti, quod
vitandae suspicionis causa ad M’. Lepidum te habitare velle dixisti? A quo non receptus etiam ad me venire ausus es atque,
ut domi meae te adservarem, rogasti. Cum a me quoque id responsum tulisses, me nullo modo posse isdem parietibus tuto esse
tecum, qui magno in periculo essem, quod isdem moenibus contineremur, ad Q. Metellum praetorem venisti. A quo repudiatus ad
sodalem tuum, virum optumum, M. Metellum, demigrasti; quem tu videlicet et ad custodiendum diligentissimum et ad suspicandum
sagacissimum et ad vindicandum fortissimum fore putasti. Sed quam longe videtur a carcere atque a vinculis abesse debere, qui
se ipse iam dignum custodia iudicarit!
Versione tradotta
CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE DI LATINO - TRADUZIONE. Se la Patria parlasse con te così come ho detto,non dovrebbe forse ottenere
soddisfazione,ancorchè non possa usare la forza? Che cosa dire poi del fatto che tu stesso ti consegnasti in custodia
domiciliare e che,per evitare ogni sospetto,dicesti di volere abitare presso M.Lepido ? Rifiutato da questi,osasti di venire
anche presso di me e mi chiedesti di tenerti prigioniero in casa mia.Avendo ricevuta analoga risposta da me ,poiché in nessun
modo io avrei potuto essere al sicuro con te sotto il medesimo tetto e sarei stato in grave pericolo,ti rivolgesti al Pretore
Q.Metello. Rifiutato da questi,ti rivolgesti al tuo compagno,ottima persona,M.Metello,che tu evidentemente ritenesti sarebbe
stato diligentissimo nella custodia,sagacissimo nel sospetto e fortissimo nella vendetta.Ma quanto è da ritenere debba restare
lontano dal carcere e dalle catene colui che da se stesso si giudicò meritevole di custodia!
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