CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE DI LATINO TRADOTTA – TESTO LATINO. Quamquam quid loquor? te ut ulla res frangat, tu ut umquam
te corrigas, tu ut ullam fugam meditere, tu ut ullum exilium cogites? Utinam tibi istam mentem di inmortales duint! tametsi
video, si mea voce perterritus ire in exilium animum induxeris quanta tempestas invidiae nobis, si minus in praesens tempus
recenti memoria scelerum tuorum, at in posteritatem impendeat. Sed est tanti, dum modo ista sit privata calamitas et a rei
publicae periculis seiungatur. Sed tu ut vitiis tuis commoveare, ut legum poenas pertimescas, ut temporibus rei publicae cedas,
non est postulandum. Neque enim is es, Catilina, ut te aut pudor umquam a turpitudine aut metus a periculo aut ratio a furore
revocarit.
Versione tradotta
CATILINARIE DI CICERONE, VERSIONE TRADOTTA - TRADUZIONE. Ma di che cosa parlo? Che forse qualcosa ti
pieghi,o che tu,prima o poi, ti corregga o che tu mediti qualche via di fuga o che tu pensi a qualche forma di esilio? Magari
gli dei immortali concedessero a te questi pensieri! E tuttavia,se, colpito dalla mia voce,avrai indotto il tuo animo a partire
per lesilio,vedo quanta tempesta di ostilità penderà su di noi,non tanto nel tempo presente a causa della memoria recente dei
tuoi delitti,quanto nella posterità.Ma ne vale il prezzo,purchè si tratti di una sciagura privata,disgiunta da pericoli per la
Repubblica.Ma non si può pretendere che tu ti allontani dai tuoi vizi,che tu abbia timore delle pene delle leggi,che tu ti
assoggetti alle procedure della Repubblica.Infatti,tu non sei il tipo,o Catilina,che il pudore allontani mai dalle
turpitudini,o il timore dal pericolo,o la ragione dalla furia.
- Catilinarie
- Libro 1
- Cicerone
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