De clementia, Libro 1, Par. 3 - Studentville

De clementia, Libro 1, Par. 3

In hac tanta facultate rerum non ira me ad iniqua supplicia compulit, non iuvenilis impetus,

non temeritas hominum et contumacia, quae saepe tranquillissimis quoque pectoribus patientiam extorsit, non ipsa ostentandae

per terrores potentiae dira, sed frequens magnis imperiis gloria. Conditum, immo constrictum apud me ferrum est, summa

parsimonia etiam vilissimi sanguinis; nemo non, cui alia desunt, hominis nomine apud me gratiosus est.

Versione tradotta

Ma dinnanzi a così tanto potere non mi ha spinto a condanne a morte ingiuste né l'ira, né

l'ardore giovanile, né l'avventatezza degli uomini, che spesso ha strappato la pazienza anche alle persone (petti) più

tranquille, né la stessa ambizione di dimostrare la propria potenza attraverso il terrore, funesta ma frequente in coloro che

detengono grandi poteri. Infatti la spada è nascosta anzi legata stretta accanto a me, c'è un estremo rispetto anche nei

confronti del sangue più meschino, non c'è nessuno a cui meschino altre qualità che non sia in gradito a me per il solo

fatto d'essere un uomo.

  • Letteratura Latina
  • De clementia di Seneca
  • Seneca

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