His de causis
aguntur omnia raptim atque turbate. Nec docendi Caesaris propinquis eius spatium datur, nec tribunis plebis sui periculi
deprecandi neque etiam extremi iuris intercessione retinendi, quod L. Sulla reliquerat, facultas tribuitur, sed de sua salute
septimo die cogitare coguntur, quod illi turbulentissimi superioribus temporibus tribuni plebis octavo denique mense suarum
actionum respicere ac timere consuerant. Decurritur ad illud extremum atque ultimum senatus consultum, quo nisi paene in ipso
urbis incendio atque in desperatione omnium salutis latorum audacia numquam ante descensum est: dent operam consules,
praetores, tribuni plebis, quique pro consulibus sint ad urbem, ne quid res publica detrimenti capiat. Haec senatusconsulto
perscribuntur a.d. VII Id. Ian. Itaque V primis diebus, quibus haberi senatus potuit, qua ex die consulatum iniit Lentulus,
biduo excepto comitiali et de imperio Caesaris et de amplissimis viris, tribunis plebis, gravissime acerbissimeque decernitur.
Profugiunt statim ex urbe tribuni plebis seseque ad Caesarem conferunt. Is eo tempore erat Ravennae exspectabatque suis
lenissimis postulatis responsa, si qua hominum aequitate res ad otium deduci posset.
Versione tradotta
Per queste ragioni tutto viene fatto in fretta e nel disordine. Non si dà tempo ai congiunti di Cesare di informarlo, né ai
tribuni della plebe di dà la possibilità di sventare da sé il pericolo, né di conservare il supremo diritto di veto, che L.
Silla gli aveva lasciato; ma, dopo solo sette giorni, sono costretti a pensare sulla propria salvezza, la quale cosa quei molto
agitati tribuni della plebe dei tempi passati solo nell'ottavo mese erano soliti tenere in considerazione e temere delle
loro funzioni. Si ricorre a quellestremo ed ultimo decreto del senato, al quale mai prima si ricorse se non per laudacia dei
relatori nello stesso incendio della città e nella disperazione della salvezza di tutti: allopera provvedano i consoli, i
pretori, i tribuni della plebe e i proconsoli che sono vicini alla città affinché lo Stato non subisca alcun danno. Ciò viene
registrato con decreto del senato il 7 gennaio. E così nei primi cinque giorni, in cui si poté tenere il senato, dal giorno in
cui Lentulo iniziò il suo consolato, tranne per i due giorni dedicati al comizio, si prendono gravissime e rigorosissime
decisioni sul potere di Cesare e su persone molto illustri, sui tribuni della plebe. Subito i tribuni della plebe fuggono da
Roma e si rifugiano presso Cesare. In quel periodo egli era a Ravenna e attendeva risposte alle sue estremamente concilianti
richieste, sperando che, per un senso di umana moderazione, il conflitto si potesse portare alla pace.
- Letteratura Latina
- De Bello Civili di Giulio Cesare
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