Versione delle Catilinarie: Libro 1 Paragrafo 8
Quid? cum te Praeneste Kalendis ipsis Novembribus occupaturum nocturno impetu esse confideres,
sensistin illam coloniam meo iussu meis praesidiis, custodiis, vigiliis esse munitam? Nihil agis, nihil moliris, nihil cogitas,
quod non ego non modo audiam, sed etiam videam planeque sentiam. IV. Recognosce tandem mecum noctem illam superiorem; iam
intelleges multo me vigilare acrius ad salutem quam te ad perniciem rei publicae. Dico te priore nocte venisse inter falcarios
–non agam obscure–in M. Laecae domum; convenisse eodem complures eiusdem amentiae scelerisque socios. Num negare audes? quid
taces? Convincam, si negas. Video enim esse hic in senatu quosdam, qui tecum una fuerunt.
Ed allora? Quando tu ti riproponevi di occupare Preneste con un’imboscata
notturna, proprio nel giorno delle calende di novembre (1 novembre),non ti accorgesti che quella località era fortificata dietro
mio ordine, con presidii, custodi, sentinelle? Tu non fai nulla, non prepari nulla, non pensi nulla che io non solo
ascolti ,ma, altresì, veda ed avverta con chiarezza. Convieni almeno con me su quella notte passata; e comprenderai meglio che io
vigilo più alacremente sulla salvezza della Repubblica che non tu alla sua rovina. Dico che tu nella notte scorsa sei venuto tra
i falciatori – non parlo oscuramente – nella casa di M.Lece; e che lì hai convocato parecchi complici del medesimo disegno
demenziale e criminoso. Osi forse negarlo? Perché taci ? Lo proverò,se lo neghi. Ma vedo che qui in Senato sono alcuni che
furono insieme con te.
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