Atticvs: Lucus quidem ille et haec Arpinatium quercus agnoscitur saepe a me lectus in Mario: si enim manet illa quercus haec est profecto; etenim est sane uetus.
Qvintvs: Manet uero Attice noster et semper manebit: sata est enim ingenio. Nullius autem agricolae cultu stirps tam diuturna quam poetae uersu seminari potest.
Atticvs: Quo tandem modo Quinte? Aut quale est istuc quod poetae serunt? Mihi enim uideris fratrem laudando suffragari tibi.
Versione tradotta
Attico: - Riconosco il bosco e questa quercia ben nota agli Arpinati, di cui spesso ho letto nel Mario. Se tale quercia è ancora in piedi, non può essere che questa; infatti è molto vecchia.
Quinto: - Essa è ancora in piedi, mio caro Attico, e lo rimarrà sempre; perché è stata piantata dal genio. Infatti da nessuna cura di agricoltore può essere seminata una pianta tanto duratura quanto dal verso del poeta.
Attico: - Ma sino a quando può durare, Quinto? O di quale natura è mai ciò che piantano i poeti? Infatti mi sembri, nel lodare tuo fratello, che tu stia facendo le lodi di te stesso.
- Letteratura Latina
- Libro 1
- Cicerone
- De Legibus