De Legibus, Libro 1, Paragrafo 26 - Studentville

De Legibus, Libro 1, Paragrafo 26

Artes uero innumerabiles repertae sunt docente natura quam imitata ratio res ad uitam necessarias sollerter consecuta est.
Ipsum autem hominem eadem natura non solum celeritate mentis ornauit sed et sensus tamquam satellites attribuit ac nuntios et rerum plurimarum obscuras nec satis intellegentias enodauit quasi fundamenta quaedam scientiae figuramque corporis habilem et aptam ingenio humano dedit. Nam cum ceteras animantes abiecisset ad pastum solum hominem erexit et ad caeli quasi cognationis domiciliique pristini conspectum excitauit tum speciem ita formauit oris ut in ea penitus reconditos mores effingeret.

Versione tradotta

Ed anche innumerevoli procedimenti tecnici, furono escogitati grazie agli insegnamenti della natura; la ragione, imitandola attivamente, ottenne le cose necessarie alla vita.
La stessa natura poi fornì all'uomo non soltanto l'agilità del pensiero, ma gli attribuì i sensi quasi come guide e messaggeri ed abbozzò la comprensione di moltissime cose, ancora oscura e non sufficientemente sviluppata, quasi come base della conoscenza, e gli diede una figura fisica flessibile e corrispondente all'umano ingegno. Avendo infatti tenuto gli altri animali rivolti in basso per cibarsi, soltanto all'uomo diede la posizione eretta e lo spinse quasi alla contemplazione del cielo, della sua parentela e della sua sede originaria; fu allora che ne conformò l'aspetto del volto, in modo tale da riprodurre l'abito morale riposto nel suo interno.

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