De Legibus, Libro 1, Paragrafo 35 - Studentville

De Legibus, Libro 1, Paragrafo 35

Qvintvs: Tu uero iam perpauca scilicet. Ex his enim quae dixisti Attico uidetur mihi quidem certe ex natura ortum esse ius.

Atticvs: An mihi aliter uideri possit cum haec iam perfecta sint primum quasi muneribus deorum nos esse instructos et ornatos secundo autem loco unam esse hominum inter ipsos uiuendi parem communemque rationem deinde omnes inter se naturali quadam indulgentia et beniuolentia tum etiam societate iuris contineri? quae quom uera esse recte ut arbitror concesserimus qui iam licet nobis a natura leges et iura seiungere?

Versione tradotta

Quinto: - Certamente pochissime cose avrai ormai da aggiungere. Da quanto infatti hai detto, [non so se Attico la pensi diversamente], a me in verità sembra con certezza che il diritto sia originato dalla natura.

Attico: - Ed a me potrebbe forse sembrare diversamente, dal momento che questi principii si sono radicati compiutamente, in primo luogo che noi siamo stati quasi forniti e arricchiti dei doni degli dèi, secondariamente che un'unica uguale e comune norma di vita vi è tra gli uomini, e inoltre, che tutti sono tenuti insieme tra di loro da una certa naturale comprensione e benevolenza, ed anche dal vincolo associativo del diritto? Ed avendo già ammesso giustamente, ci sembra, la verità di queste premesse, come potremmo ormai legittimamente separare le leggi ed i diritti dalla natura?

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