An ingenia natura uirtutes et uitia quae existunt ab ingeniis aliter iudicabuntur? An ea non aliter honesta et turpia non ad naturam referri necesse erit? quod laudabile bonum est in se habeat quod laudetur necesse est; ipsum enim bonum non est opinionibus sed natura. Nam ni ita esset beati quoque opinione esse quo quid dici potest stultius? Quare quom et bonum et malum natura iudicetur et ea sint principia naturae certe honesta quoque et turpia simili ratione diiudicanda et ad naturam referenda sunt.
Versione tradotta
Forse si giudicheranno le indoli in base alla loro natura, ed in altro modo le virtù ed i vizi, che provengono dalle indoli? Oppure non altrimenti che in base alla natura, sarà necessario rapportare ad essa le azioni oneste e le disoneste? Ciò che è un bene apprezzabile, di necessità avrà in sé di che essere apprezzato; il bene in sè stesso non sta nelle opinioni, ma nella natura, perché se non fosse così, si sarebbe felici anche soltanto per opinione; ma quale sciocchezza più si potrebbe dire? Quindi essendo il bene ed il male giudicati in base alla natura, ed essendo essi principi fondamentali della natura, senza dubbio anche l'onesto ed il disonesto devono essere giudicati con un criterio analogo e riferiti alla natura.
- Letteratura Latina
- Libro 1
- Cicerone
- De Legibus