Atticvs: Laudata quidem a te grauiter et uere! Sed quorsus hoc pertinet?
Marcvs: Primum ad ea Pomponi de quibus acturi iam sumus quae tanta esse uolumus. Non enim erunt nisi ea fuerint unde illa manant amplissima. Deinde facio et lubenter et ut spero recte quod eam quoius studio teneor quaeque me eum quicumque sum effecit non possum silentio praeterire.
Atticvs: Re uero facis et merito et pie fuitque id ut dicis in hoc sermone faciundum.
Versione tradotta
Attico: -E di essa tu hai tessuto un elogio severo e rispondente al vero; ma a che mira questo discorso?
Marco: - In primo luogo, Pomponio, esso si ricollega agli argomenti di cui fra poco tratteremo, ed essi, appunto, desideriamo che abbiano una notevole importanza; infatti non sarebbero tali, se non fossero importantissimi i princìpi donde essi scaturiscono. Aggiungo inoltre che lo faccio di buon grado e, credo, anche con buoni motivi, non potendo passare sotto silenzio colei, la cui passione tutto mi ha preso e che tale mi fece, quale io sono attualmente.
Attico: - E davvero agisci com'essa merita, con rispetto, ed è giusto che in questa conversazione si faccia ciò, come tu dici.
- De Legibus
- Libro 1
- Cicerone
- De Legibus