Testo originale
Quod super est, vacuas auris animumque sagacem
semotum a curis adhibe veram ad rationem,
ne
mea dona tibi studio disposta fideli,
intellecta prius quam sint, contempta relinquas.
nam tibi de summa caeli ratione
deumque
disserere incipiam et rerum primordia pandam,
unde omnis natura creet res, auctet
alatque,
quove eadem rursum natura perempta resolvat,
quae nos materiem et genitalia corpora rebus
reddunda in ratione
vocare et semina rerum
appellare suemus et haec eadem usurpare
corpora prima, quod ex illis
sunt omnia primis.
Versione Tradotta dell’Eneide Libro 1, vv. 50-61
Quanto al resto, presta alla vera dottrina orecchie libere
ed animo sagace, lontano
dagli affanni,
affinché non abbandoni con disprezzo, prima di averli compresi,
i miei doni disposti per te con affettuoso
zelo.
Mi accingo ad esporti la suprema dottrina
del cielo e degli dèi, e ti spiegherò i primi principi delle cose,
da cui la natura crea tutte le cose, li accresce e li alimenta,
e in cui la stessa natura di nuovo risolve le cose
dissolte:
questi nell’esporre la dottrina noi siamo soliti chiamare
materia e corpi generatori delle sostanze,
semi delle cose, e inoltre li denominiamo
corpi primi, perché tutto da essi ha
origine.
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