Aurora interea miseris mortalibus almam
extulerat lucem referens opera atque labores:
iam pater
Aeneas, iam curvo in litore Tarchon
constituere pyras. huc corpora quisque suorum 185
more tulere patrum, subiectisque
ignibus atris
conditur in tenebras altum caligine caelum.
ter circum accensos cincti fulgentibus armis
decurrere
rogos, ter maestum funeris ignem
lustravere in equis ululatusque ore dedere. 190
spargitur et tellus lacrimis,
sparguntur et arma,
it caelo clamorque virum clangorque tubarum. Onomat
hic alii spolia occisis derepta Latinis
coniciunt igni, galeas ensisque decoros
frenaque ferventisque rotas; pars munera nota, 195
ipsorum clipeos et non
felicia tela.
multa boum circa mactantur corpora Morti,
saetigerosque sues raptasque ex omnibus agris
in flammam
iugulant pecudes. tum litore toto
ardentis spectant socios semustaque servant 11.200
busta, neque avelli possunt, nox
umida donec
invertit caelum stellis ardentibus aptum.
Nec minus et miseri diversa in parte Latini
innumeras
struxere pyras, et corpora partim
multa virum terrae infodiunt, avectaque partim 205
finitimos tollunt in agros urbique
remittunt.
cetera confusaeque ingentem caedis acervum
nec numero nec honore cremant; tunc undique vasti
certatim
crebris conlucent ignibus agri.
tertia lux gelidam caelo dimoverat umbram: 210
maerentes altum cinerem et confusa
ruebant
ossa focis tepidoque onerabant aggere terrae.
iam vero in tectis, praedivitis urbe Latini,
praecipuus
fragor et longi pars maxima luctus.
hic matres miseraeque nurus, hic cara sororum 215
pectora maerentum puerique
parentibus orbi
dirum exsecrantur bellum Turnique hymenaeos;
ipsum armis ipsumque iubent decernere ferro,
qui
regnum Italiae et primos sibi poscat honores.
ingravat haec saevus Drances solumque vocari 11.220
testatur, solum posci
in certamina Turnum.
multa simul contra variis sententia dictis
pro Turno, et magnum reginae nomen obumbrat,
multa
virum meritis sustentat fama tropaeis.
Versione tradotta
Intanto Aurora
aveva portato ai miseri
mortali la luce divina riportando attività e fatiche:
già il padre Enea, già Tarconte sul curvo
lido
han prepato le pire. Qui ognuno secondo il rito dei padri 185
han portato i corpi, ed accesi i neri
fuochi,
l'alto cielo si nasconde nelle tenebre per la caligine.
Tre volte cinti di armi splendenti corsero attorno
ai roghi accesi, sui cavalli tre volte passarono in rassegna
il triste fuoco e con la bocca madarono ululati. 190
Anche la terra è sparsa di lacrime, anche le armi ne son sparse,
va al cielo il grido degli uomini e lo squillo delle
trombe.
Qui alcuni buttan sul fuoco le spoglie
strappate ai Latini, elmi e spade decorate,
briglie e ruote ardenti;
parte doni noti, 195
i loro propri scudi e le armi non fortunate.
Attorno vengono immolati alla Morte molti corpi di
buoi,
sgozzano sulla fiamma setolosi porci e bestiame
strappato dai campi. Poi su tutto il lido
osservano i compagni
ardenti e vegliano i roghi 200
mezzo arsi, né possono strapparsi, fin che l'umida notte
riporta il cielo ornato di
stelle ardenti.
Non di meno in altraparte i miseri Latini
innalzarono innumerevoli pire, e in parte seppelliscono
in
terra molti corpi di eroi, in parte trasportatili li recano 205
nei campi vicini e li rimandanoin città.
Per il resto
cremano un gigantesco cumulo di confusa
strage senza numero e onore; allora ovunque a gara
i vasti campi risplendoni di
continui fuochi.
La terza luce aveva cacciato dal cielo la gelidaombra: 210
piangendo raccoglievano l'alta cenere e le
confuse ossa
dai fuochi eli caricavano di untiepido argine di terra.
E nelle case, nella città del ricchissimo
Latino,
un immenso frastuono, una grandissima parte del lungo lutto.
Qui le madri e le misere nuore, qui i cari petti
215
delle sorelle piangenti, bambini privi di genitori
maledicono la crudele guerra e le nozze di Turno;
voglion che
lui stesso, proprio lui combatta col ferro,
perché si ottenga il regno d'Italia edi primi onori.
Il terribile Drance
aggrava questo, chiede che lui solo 220
è chiamato, solo Turno si richiede per gli scontri.
Insieme con diverse parole
ampio il parere conto
per Turno, il grande nome della regina lo copre,
ampia fama per i meritati trofei sostiene
l'eroe.
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