Eneide, Libro 11, traduzione vv. 445-497 - Studentville

Eneide, Libro 11, traduzione vv. 445-497

Illi

haec inter se dubiis de rebus agebant 11.445
certantes: castra Aeneas aciemque movebat.
nuntius ingenti per regia tecta

tumultu
ecce ruit magnisque urbem terroribus implet:
instructos acie Tiberino a flumine Teucros
Tyrrhenamque manum

totis descendere campis. 450
extemplo turbati animi concussaque vulgi
pectora et arrectae stimulis haud mollibus irae.

arma manu trepidi poscunt, fremit arma iuventus,
flent maesti mussantque patres. hic undique clamor
dissensu vario

magnus se tollit in auras, 455
haud secus atque alto in luco cum forte catervae
consedere avium, piscosove amne Padusae

dant sonitum rauci per stagna loquacia cycni.
‘immo,’ ait ‘o cives,’ arrepto tempore Turnus,
‘cogite

concilium et pacem laudate sedentes; 11.460
illi armis in regna ruunt.’ nec plura locutus
corripuit sese et tectis

citus extulit altis.
‘tu, Voluse, armari Volscorum edice maniplis,
duc’ ait ‘et Rutulos. equitem Messapus in

armis,
et cum fratre Coras latis diffundite campis. 465
pars aditus urbis firment turrisque capessant;
cetera, qua

iusso, mecum manus inferat arma.’
Ilicet in muros tota discurritur urbe.
concilium ipse pater et magna incepta

Latinus
deserit ac tristi turbatus tempore differt, 470
multaque se incusat qui non acceperit ultro
Dardanium Aenean

generumque asciverit urbi.
praefodiunt alii portas aut saxa sudesque
subvectant. bello dat signum rauca cruentum

bucina. tum muros varia cinxere corona 475
matronae puerique, vocat labor ultimus omnis.
nec non ad templum

summasque ad Palladis arces
subvehitur magna matrum regina caterva
dona ferens, iuxtaque comes Lavinia virgo,
causa

mali tanti, oculos deiecta decoros. .480
succedunt matres et templum ture vaporant
et maestas alto fundunt de limine

voces:
‘armipotens, praeses belli, Tritonia virgo,
frange manu telum Phrygii praedonis, et ipsum
pronum sterne

solo portisque effunde sub altis.’ 485
cingitur ipse furens certatim in proelia Turnus.
iamque adeo rutilum thoraca

indutus aenis
horrebat squamis surasque incluserat auro,
tempora nudus adhuc, laterique accinxerat ensem,

fulgebatque alta decurrens aureus arce 490
exsultatque animis et spe iam praecipit hostem:
qualis ubi abruptis fugit

praesepia vinclis
tandem liber equus, campoque potitus aperto
aut ille in pastus armentaque tendit equarum
aut

adsuetus aquae perfundi flumine noto 495
emicat, arrectisque fremit cervicibus alte
luxurians luduntque iubae per colla,

per armos.

Versione tradotta

Essi trattavano tra loro queste cose in situazioni incerte 445
discutendo: Enea muovevail

campo e l'esercito.
Un araldo con grande tumulto per le sale regie
ecco corre e riempie la città di enormi

spaventi:
i Teucri schierati in battaglia e la squadra tirrena
scendono dal fiume Tevere in tutte le piane. 450

Subito, animi sgomenti, cuori sconvolti
del popolo ed ire drizzate dastimoli non teneri.
Trepidi chiedono armi, la

gioventù riecheggia armi,
piangono mesti e mormorano gli anziani. Allora ovunque un grido
si innalza grande nell'aria

con vario scompiglio, 455
non diversamente quando per caso in un alto bosco schiere
di uccelli si sono stanziate o nel

pescoso fiume della Padosa
i cigni rauchi fanno schiamazzo per i loquaci stagni.
"Su, dice, concittadini, colto il

momento Turno,
radunate il consiglio e sedendo lodate la pace; 460
quelli con le armi invadono i regni.."Né aggiunto di

più
si alzò e veloce uscì dagli alti tetti.
"Tu, Voluso, ordina ai manipoli dei Volsci di armarsi,
guida, dice, anchei

Rytuli. Messapo la cavalleria in armi,
e Cora col fratello spandetevi suillevaste campagne. 465
Parte rafforzino gli

ingressi della città ed occupino le torri;
l'altro gruppo con me porteràle armi dove comanderò."
Subito in tutta la

città si corre sulle mura.
Lo stesso padre Latino abbandona il consilio e turbato
dal triste momento rimanda le grandi

iniziative, 470
e molto si accusa per non aver accolto spontaneamente
il dardanioEnea ed averlo associato alla città

come genero.
Altri sacavano fosse davanti alle porte o trasportano sassi
e pali. La rauca tromba dà il segnale

cruento
per la battaglia. Poi con un vario cerchio donne e bambini 475
hanno cinto le mura, l'ultimo travaglio chiama

tutti.
Inoltre al tempio ed alla sommità delle rocche di Pallade
si porta la regina con una grande folla di

madri
portando doni, e vicino come accompagnatrice le vergine Lavinia,
causa di sì grave male, abbassati gli occhi belli.

480
Avanzano le madri e colmano di incenso il tempio
e sull'alta soglia riversano meste frasi:
"Armipotente,

padrona della guerra, vergine tritonia,
spezza con la mano l'arma del predone frigio, e prono
stendilo al suolo e

rovescialo sotto le alte porte." 485
In fretta lo stesso Turno Furente si cinge per i duelli.
E già rivestita la rossa

corazza terrorizzava
con le squame di bronzo ed aveva chiuso con oro i polpacci,
nude ancora le tempie, aveva cinta la

spada al fianco,
e correndo giù dall'alta rocca splendeva aureo, 490
esulta in cuore e già colla speranza comanda al

nemico:
come quando un cavallo rotti i legami fugge le stalle
finalmente libero, ed impadronitosi dell'aperta

campagna
o lui si volge ai pascoli ed alle mandrie delle cavalle
o abituato a buttarsi nella nota corrente d'acqua

495
brilla, e drizzata la testa in alto nitrisce
esuberante e le criniere giocano sul collo, sulle membra.

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