Eneide, Libro 11, traduzione vv. 836-867 - Studentville

Eneide, Libro 11, traduzione vv. 836-867

At Triviae custos iamdudum in montibus Opis
alta sedet summis spectatque interrita pugnas.
utque procul medio iuvenum

in clamore furentum
prospexit tristi mulcatam morte Camillam,
ingemuitque deditque has imo pectore voces: 840

‘heu nimium, virgo, nimium crudele luisti
supplicium Teucros conata lacessere bello.
nec tibi desertae in dumis

coluisse Dianam
profuit aut nostras umero gessisse pharetras.
non tamen indecorem tua te regina reliquit 845
extrema

iam in morte, neque hoc sine nomine letum
per gentis erit aut famam patieris inultae.
nam quicumque tuum violavit

vulnere corpus
morte luet merita.’ fuit ingens monte sub alto
regis Dercenni terreno ex aggere bustum 850
antiqui

Laurentis opacaque ilice tectum;
hic dea se primum rapido pulcherrima nisu
sistit et Arruntem tumulo speculatur ab

alto.
ut vidit fulgentem armis ac vana tumentem,
‘cur’ inquit ‘diversus abis? huc derige gressum, 855
huc

periture veni, capias ut digna Camillae
praemia. tune etiam telis moriere Dianae?’
dixit, et aurata volucrem

Threissa sagittam
deprompsit pharetra cornuque infensa tetendit
et duxit longe, donec curvata coirent 860
inter se

capita et manibus iam tangeret aequis,
laeva aciem ferri, dextra nervoque papillam.
extemplo teli stridorem aurasque

sonantis
audiit una Arruns haesitque in corpore ferrum.
illum exspirantem socii atque extrema gementem 865
obliti

ignoto camporum in pulvere linquunt;
Opis ad aetherium pennis aufertur Olympum.

Versione tradotta

Ma Opi sentinella di Trivia già da tempo sulla cima

dei monti
in alto siede ed impettarrita guarda gli scontri.
Come da lontano in mezzo al grido dei giovani
vide Camilla

colpita da triste morte,
gemette ed emise dalla profondità del petto queste frasi: 840
"Ahi troppo, vergine, troppo

crudele strazio
pagasti tentando di provocare in guerra i Teucri.
Né te solitaria giovò aver onorato Diana
o aver

portato in spalla le nostre faretre.
Tuttavia la tua regina non li lasciò senza onore 845
ormai nella estrema morte, né

questa morte sarà senza lode
tra le genti o soffrirai la fama di invendicata.
Chiunque abbia violato il tuo corpo con la

ferita
pagherà con meritata morte." Ci fu gigantesca sotto l'alto monte
su cumulo di terra la tomba del re Dercenno

850
dell'antica Laurento e coperta di ombrosa elce;
Qui anzitutto con un rapido balzo la bellissima de
si fermò e

dall'alto tumulo spia Arrunte
Come lo vide splendente nelle armi ed invano gonfio,
"Perché, disse, tene vai in altra

direzione? Dirigi qui il passo, 855
vieni qui a morire, per prendere i degni premi
di Camilla. Morirai forse anche tu per

le armi di Diana?"
Disse, e dalla faretra dorata la Tracia scelsce
una freccia alata ed ostile tese l'arco
e lo

tirò tanto, fin che le estremità curvate s'unissero 860
tra loro ed ormai toccasse con le mani pareggiate,
la sinistra

la punta di ferro, con la destra ed il nervo la mammella.
Subito lo stridore dell'arma e l'aria sibilante
sentì

insieme Arrunte ed il ferro s'attaccò nel corpo.
Lui spirante e gemente gli ultimi (gemiti) i compagni 865

dimenticatolo lo abbandonano nella polvere ignota delle pianure;
Opi sulle penne si porta all'etereo Olimpo.

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