At regina nova pugnae conterrita sorte
flebat et ardentem generum moritura
tenebat: 55
‘Turne, per has ego te lacrimas, per si quis Amatae
tangit honos animum: spes tu nunc una, senectae
tu requies miserae, decus imperiumque Latini
te penes, in te omnis domus inclinata recumbit.
unum oro: desiste
manum committere Teucris. 60
qui te cumque manent isto certamine casus
et me, Turne, manent; simul haec invisa relinquam
lumina nec generum Aenean captiva videbo.’
accepit vocem lacrimis Lavinia matris
flagrantis perfusa genas, cui
plurimus ignem 65
subiecit rubor et calefacta per ora cucurrit.
Indum sanguineo veluti violaverit ostro
si quis
ebur, aut mixta rubent ubi lilia multa
alba rosa, talis virgo dabat ore colores.
illum turbat amor figitque in virgine
vultus; 70
ardet in arma magis paucisque adfatur Amatam:
‘ne, quaeso, ne me lacrimis neve omine tanto
prosequere
in duri certamina Martis euntem,
o mater; neque enim Turno mora libera mortis.
nuntius haec, Idmon, Phrygio mea dicta
tyranno 75
haud placitura refer. cum primum crastina caelo
puniceis invecta rotis Aurora rubebit,
non Teucros agat
in Rutulos, Teucrum arma quiescant
et Rutuli; nostro dirimamus sanguine bellum,
illo quaeratur coniunx Lavinia
campo.’ 80
Versione tradotta
Ma la rerina atterrita dalla nuovasorte della
battaglia
piangeva e destinata amorire tratteneva il genero ardente: 55
"Turno, io te per queste lacrime, se l'onore
di Amata ti tocca
l'animo: tu ora unica speranza, tu riposo per la misera
vecchiaia, l'onore ed il potere di
Latino
dentro di te, in te tutta la casa vacillante si affida.
Una sola cosa prego: desisti dal combattere coi Teucri.
60
Qualunque evento attenda tecon questo duello
attende anche me, Turno: insieme lascierò queste odiate
luci e non
vedrò da prigioniera Enea come genero."
Lavinia accolse la frase della madre con le lacrime
irrigando le guance
brucianti, cui moltissimo rossore 65
aggiunse fuoco corse per tutto il viso infiammato.
Come se uno violasse avorio
indiano con porpora
sanguigna, o quando bianchi gligli rosseggiano per l'abbondante
rosa mischiata, la ragazza dava
tali colori in volto.
L'amore lo turba e fissa gli sguardi sulla ragazza; 70
arde per le armi e con poche parole si
rivolge ad Amata:
"No, ti prego, non accompagnare con lacrime né con così grave
augurio me che parto peri duelli del duro
Marte,
o madre, né Turno (ha) libero blocco della morte.
Idmone, come araldo porta queste mie parole che non 75
piaceranno al tiranno frigio. Appena l'aurora di domani
in cielo portata da ruote puniche rosseggerà,
non spinga i
Troiani contro i Rutuli, riposino le armi dei Teucri
ed i Rutuli; dirimiamo la guerra col nostro sangue,
su quell piana
si cerchi Lavinia come sposa. 80
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