Libro 2 - Favola 3 - Studentville

Libro 2 - Favola 3

Laceratus quidam morsu vehementis canis, tinctum cruore

panem misit malefico, audierat esse quod remedium vulneris. Tunc sic Aesopus: ‘Noli coram pluribus hoc facere canibus, ne

nos vivos devorent, cum scierint esse tale culpae praemium’. Successus improborum plures allicit.

Versione tradotta

Un tale sbranato dal

morso d’un cane irruente, mandò pane intinto nel sangue al(cane) malfattore , aveva udito che era quello il rimedio della

ferita. Allora così Esopo: “Non fare questo davanti a parecchi cani, perché non ci divorino vivi, avendo saputo esser tale il

premio della colpa”. Il successo dei malvagi attira parecchi.

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  • Fedro

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