Libro 2 - Favola 4 - Studentville

Libro 2 - Favola 4

Aquila in

sublimi quercu nidum fecerat; feles, cavernam nancta in media, pepererat; sus nemoris cultrix fetum ad imam posuerat. Tum

fortuitum feles contubernium fraude et scelesta sic evertit malitia. ad nidum scandit volucris: ‘Pernicies’ ait tibi

paratur, forsan et miserae mihi. nam, fodere terram quod vides cotidie aprum insidiosum, quercum vult evertere, ut nostram in

plano facile progeniem opprimat. Terrore offuso et perturbatis sensibus derepit ad cubile saetosae suis; ‘Magno’ inquit

‘in periclo sunt nati tui. Nam, simul exieris pastum cum tenero grege, aquila est parata rapere porcellos tibi’. Hunc

quoque timore postquam complevit locum, dolosa tuto condidit sese cavo: inde evagata noctu suspenso pede, ubi esca sese

explevit et prolem suam, pavorem simulans prospicit toto die. Ruinam metuens aquila ramis desidet: aper rapinam vitans non

prodit foras. Quid multa? inedia sunt consumpti cum suis, felisque catulis largam praebuerat dapem. Quantum homo bilinguis

saepe concinnet mali, documentum habere hinc stulta credulitas potest.

Versione tradotta

Un'aquila aveva fatto il nido su un'alta quercia;

la gatta, raggiunta una cavità nel mezzo, aveva partorito; la scrofa selvatica aveva posto il parto in basso. Allora la gatta

così cambiò il fortuito condominio con frode e malvagia malizia. Sale al nido del volatile: “La disgrazia, disse, viene

preparata a te, forse anche a me misera. Infatti, poiché quotidianamente vedi che il cinghiale insidioso scava la terra, vuole

scalzare la quercia,
per uccidere facilmente in terra la nostra prole. Sparso il terrore e turbati i sentimenti sgattaiolò

verso la + tana della setolosa suina; ”In grave pericolo, disse, sono i tuoi figli. Infatti appena sarai uscita a pascolare con

la tenera cucciolata, l’aquila è pronta a rubarti i porcellini”. Dopo che riempì di paura anche questo luogo, l’ingannatrice si

nascose nella sicura cavità: di lì uscendo di notte con passo felpato, come ebbe saziato sé e la sua prole, simulando paura

guarda per tutto il giorno. Temendo la rovina l’aquila ristette sui rami: la cinghiala evitando la rapina non esce fuori.

Perché (dire) molte cose? Furono rovinati dalla fame con i loro, e la gatta aveva procurato ai cuccioli abbondante banchetto.

Quanto di male spesso ciancerà un uomo dalla doppia lingua, di qui la stolta credulità può avere una prova.

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