Contra potentes nemo est munitus satis; si vero
accessit consiliator maleficus, vis et nequitia quicquid oppugnant, ruit. Aquila in sublime sustulit testudinem: quae cum
abdidisset cornea corpus domo, nec ullo pacto laedi posset condita, venit per auras cornix, et propter volans ‘Opimam sane
praedam rapuisti unguibus; sed, nisi monstraro quid sit faciendum tibi, gravi nequiquam te lassabit pondere.’ promissa parte
suadet ut scopulum super altis ab astris duram inlidat corticem, qua comminuta facile vescatur cibo. inducta vafris aquila
monitis paruit, simul et magistrae large divisit dapem. Sic tuta quae Naturae fuerat munere, impar duabus, occidit tristi
nece.
Versione tradotta
Contro i potenti nessuno è sufficientemente munito; se però si sarà aggiunto un malefico consigliere, forza e malvagità
assediano ogni cosa, atterra. Laquila alzò in alto una testuggine: ma avendo essa nascosto il corpo nella casa di corno, e non
potendo in nessun modo, protetta, esser colpita, giunse per laria una cornacchia e volando vicino: Certamente con gli artigli
afferrasti una ricca preda; ma, se non ti avrò mostrato cosa devi fare, invano ti stancherà col grosso peso.
Promessa una
parte convince sopra uno scoglio dalle alte stelle a sbattere la dura corteccia, dove sbriciolatasi sia magiata facilmente come
cibo. Laquila spinta dagli astuti consigli obbedì, ed insieme divise il banchetto generosamente per la maestra. Così colei che
per dono di Natura era stata sicura, impari a due, morì di triste morte.
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