Catilinarie, Libro 2, traduzione Par. 12 - Studentville

Catilinarie, Libro 2, traduzione Par. 12

At etiam sunt, qui dicant, Quirites, a me eiectum in exilium esse Catilinam. Quod ego si verbo adsequi possem,

istos ipsos eicerem, qui haec locuntur. Homo enim videlicet timidus aut etiam permodestus vocem consulis ferre non potuit;

simul atque ire in exilium iussus est, paruit, ivit. Hesterno die, Quirites, cum domi meae paene interfectus essem, senatum in

aedem Iovis Statoris convocavi, rem omnem ad patres conscriptos detuli. Quo cum Catilina venisset, quis eum senator appellavit,

quis salutavit, quis denique ita aspexit ut perditum civem ac non potius ut inportunissimum hostem? Quin etiam principes eius

ordinis partem illam subselliorum, ad quam ille accesserat, nudam atque inanem reliquerunt.

Versione tradotta

Ma ci sono anche taluni,o Quiriti,i quali potrebbero dire che Catilina è stato da me cacciato in esilio.Se io potessi dar

seguito alle parole,caccerei in esilio proprio coloro che parlano così.Evidentemente,l’uomo,intimidito o rassegnato,non potè

sopportare la voce del Console;egualmente,quando gli fu ingiunto di andare in esilio,obbedì,andò via.Ieri,o Quiriti,mentre fui

quasi ucciso in casa mia,convocai il Senato nella sede di Giove Statore e riferii tutto ai Padri coscritti.Venuto lì’

Catilina,quale dei Senatori lo chiamò,chi lo salutò,chi lo considerò null’altro che un cittadino perduto non meno che un nemico

temibilissimo? Anzi, i titolari di quell’Ordine lasciarono vuoto e scoperto quel settore dei seggi al quale egli si era

avvicinato.

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