Catilinarie, Libro 2, traduzione Par. 17 - Studentville

Catilinarie, Libro 2, traduzione Par. 17

Sed cur tam diu de uno hoste loquimur, et de eo hoste, qui iam fatetur se esse hostem, et quem, quia, quod

semper volui, murus interest, non timeo; de his, qui dissimulant, qui Romae remanent, qui nobiscum sunt, nihil dicimus? Quos

quidem ego, si ullo modo fieri possit, non tam ulcisci studeo quam sanare sibi ipsos, placare rei publicae, neque, id quare

fieri non possit, si me audire volent, intellego. Exponam enim vobis, Quirites, ex quibus generibus hominum istae copiae

comparentur; deinde singulis medicinam consilii atque orationis meae, si quam potero, adferam.

Versione tradotta

Ma perché parliamo

così a lungo di un solo nemico,di quel nemico che già ha dichiarato di esserlo e che io non temo,perché,come da sempre ho

voluto,ci dividono le mura della città? Non diciamo nulla di coloro che dissimulano,che restano a Roma,che sono in mezzo a

noi? Se è possibile,per costoro io non mi riprometto una vendetta,ma un risanare se stessi,un riconciliarsi con la Repubblica,e

non comprendo come ciò non possa verificarsi,sol che vogliano ascoltarmi.Esporrò anche a voi,o Quiriti,a qual genere di uomini

questa gente può essere paragonata;e poi a ciascuno recherò,per quanto io possa,il rimedio del mio consiglio e del mio

discorso.

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