Alterum genus est eorum, qui quamquam premuntur aere alieno, dominationem
tamen expectant, rerum potiri volunt, honores, quos quieta re publica desperant, perturbata se consequi posse arbitrantur.
Quibus hoc praecipiendum videtur, unum Scilicet et idem quod reliquis omnibus, ut desperent se id, quod conantur, consequi
posse; primum omnium me ipsum vigilare, adesse, providere rei publicae; deinde magnos animos esse in bonis viris, magnam
concordiam [maxumam multitudinem], magnas praeterea militum copias; deos denique inmortalis huic invicto populo, clarissimo
imperio, pulcherrimae urbi contra tantam vim sceleris praesentis auxilium esse laturos. Quodsi iam sint id, quod summo furore
cupiunt, adepti, num illi in cinere urbis et in sanguine civium, quae mente conscelerata ac nefaria concupiverunt, consules se
aut dictatores aut etiam reges sperant futuros? Non vident id se cupere, quod si adepti sint, fugitivo alicui aut gladiatori
concedi sit necesse?
Versione tradotta
Un secondo genere è quello di
coloro che,benchè oberati da debiti,tuttavia aspettano la dittatura,vogliono impadronirsi dei beni,e quegli onori e quelle
cariche che in una Repubblica tranquilla disperano di poter ottenere,ritengono di poter conquistare in una Repubblica
turbolenta.A costoro devessere spiegato che avranno solo ed unicamente ciò che è previsto per tutti gli altri ,affinchè
dimettano la speranza di ottenere ciò a cui aspirano,che prima di ogni altro io stesso vigilo,presenzio,provvedo al governo
della Repubblica,che poi gli uomini dabbene hanno grande coraggio,che cè grande concordia nella massa,ed inoltre grande
schieramento di soldati;che,infine,gli dei immortali recheranno aiuto a questo popolo invitto,a questo illustre Impero,a questa
bellissima città contro sì grande violenza dellattuale congiura.E quandanche avessero conquistato ciò cui anelano con rabbia
furibonda,sperano forse di sedere come Consoli o Dittatori o addirittura come Re sulle ceneri della città e sul sangue dei
cittadini,ciò che hanno concupito con disegno scellerato e nefando? Non vedono che,così desiderando,è necessario che
soggiacciano ad un fuggitivo o ad un assassino?
- Letteratura Latina
- Libro 2
- Cicerone
- Catilinarie