Hoc proelio facto et prope ad internecionem gente ac nomine Nerviorum redacto maiores natu, quos una cum pueris mulieribusque in aestuaria ac paludes coniectos dixeramus, hac pugna nuntiata cum victoribus nihil impeditum, victis nihil tutum arbitrarentur, omnium, qui supererant, consensu legatos ad Caesarem miserunt seque ei dediderunt et in commemoranda civitatis calamitate ex sescentis ad tres senatores, ex hominum milibus I.X. uix ad quingentos qui arma ferre possent, sese redactos esse dixerunt. Quos Caesar, ut in miseros ac supplices usus misericordia videretur, diligentissime conservavit suisque finibus atque oppidis uti iussit et finitimis imperavit, ut ab iniuria et maleficio se suosque prohiberent.
Versione tradotta
Concluso questo scontro e ridotto quasi allo sterminio il popolo ed il nome dei Nervi, gli anziani, che avevamo detto ammassati insieme ai ragazzi ed alle donne negli acquitrini e le paludi, annunciata questa battaglia, pensando che ai vincitori nulla era proibito, ai vinti nulla (invece era) sicuro, col consenso di tutti quelli che erano superstiti mandarono ambasciatori da Cesare e gli si consegnarono e nel ricordare la rovina della nazione dissero che essi erano stati ridotti da seicento a tre senatori, da sessanta mila uomini a cinquecento appena, che potessero portare le armi. Ma Cesare, usando compassione verso dei miseri e dei supplici, come sembrava giusto, li salvò con gran cura ed ordinò che si servissero dei loro territori e delle loro città e ordinò ai loro confinanti che astenessero sé ed i loro da oltraggio e danneggiamento.
- Letteratura Latina
- Libro 2
- Cesare
- De Bello Gallico