De Republica, Libro 2, Par. 29 - Studentville

De Republica, Libro 2, Par. 29

Ex quo intellegi regiis annis dinumeratis potest anno fere centesimo et quadragesimo post mortem Numae primum

Italiam Pythagoram attigisse; neque hoc inter eos qui diligentissime persecuti sunt temporum annales, ulla est umquam in

dubitatione versatum”. “Di inmortales” inquit Manilius, “quantus iste est hominum et quam inveteratus error! Ac tamen facile

patior non esse nos transmarinis nec inportatis artibus eruditos, sed genuinis domesticisque virtutibus”.

Versione tradotta

Da ciò si può capire, dopo aver

contato gli anni della carica regale, che Pitagora toccò per la prima volta le spiagge dell'Italia quasi centoquaranta anni

dopo la morte di Numa; e questo non è mai messo in dubbio tra quelli che hanno analizzato molto diligentemente gli annali dei

tempi". "Dei immortali!", disse Manilio, "quanto grande e quanto vecchio è codesto errore degli uomini! E tuttavia sopporto

facilmente che non siamo stati eruditi sulle arti d'oltremare né in quelle importate da fuori, ma sui valori indigeni e

domestici".

  • Letteratura Latina
  • De Republica di Cicerone
  • Cicerone

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