Ac si quis est talis, quales esse
omnes oportebat, qui in hoc ipso, in quo exultat et triumphat oratio mea, me vehementer accuset, quod tam capitalem hostem non
comprehenderim potius quam emiserim, non est ista mea culpa, Quirites, sed temporum. Interfectum esse L. Catilinam et
gravissimo supplicio adfectum iam pridem oportebat, idque a me et mos maiorum et huius imperii severitas et res publica
postulabat. Sed quam multos fuisse putatis, qui, quae ego deferrem, non crederent, [quam multos, qui propter stultitiam non
putarent,] quam multos, qui etiam defenderent [,quam multos, qui propter improbitatem faverent]! Ac, si illo sublato depelli a
vobis omne periculum iudicarem, iam pridem ego L. Catilinam non modo invidiae meae, verum etiam vitae periculo
sustulissem.
Versione tradotta
E se cè
qualcuno,come era probabile che fossero tutti,il quale,nel momento stesso in cui la mia orazione esulta e trionfa,mi voglia
violentemente accusare di non aver catturato,piuttosto che cacciato,un così mortale nemico,ciò non è per mia colpa,o Quiriti,ma
dei tempi.Sarebbe stato opportuno che già da tempo Lucio Catilina fosse ucciso e condotto allestremo supplizio,e questo
richiedevano a me sia le tradizioni degli avi sia la severità di questa carica della Repubblica.Ma sapeste quanti furono coloro
i quali non credevano a ciò che io proponevo,quanti coloro che ,per stoltezza,non lo condividevano,quanti coloro che
addirittura difendevano ,quanti coloro che,per disonestà, favorivano (Catilina)! E,se io avessi ritenuto che,con la sua
scomparsa,ogni pericolo sarebbe stato allontanato da voi,avrei punito Lucio Catilina non solo a costo della mia riputazione,ma
anche a costo della mia vita.
- Catilinarie
- Libro 2
- Cicerone
- Catilinarie