His rebus gestis omni Gallia pacata tanta huius belli ad barbaros opinio perlata est, uti ab iis nationibus, quae trans Rhenum incolerent, legati ad Caesarem mitterentur, qui se obsides daturas, imperata facturas pollicerentur. Quas legationes Caesar, quod in Italiam Illyricumque properabat, initio proximae aestatis ad se reverti iussit. Ipse in Carnutes, Andes, Turonos quaeque civitates propinquae his locis erant, ubi bellum gesserat, legionibus in hiberna deductis in Italiam profectus est. Ob easque res ex litteris Caesaris dies quindecim supplicatio decreta est, quod ante id tempus accidit nulli.
Versione tradotta
Fatte queste imprese, pacificata tutta la Gallia, fu diffusa tra i barbari una così grande fama di questa guerra, che da parte di quelle popolazioni che abitavano al di là del Reno venivano inviati ambasciatori che promettevano di consegnare ostaggi, di eseguire gli ordini. Queste ambascerie Cesare ordinò, poiché si affrettava per l’Italia e l’Illirico, che ritornassero da lui all’inizio della estate seguente. Lui, portate le legioni negli accampamenti invernali presso i Carnuti, Andi, Turoni e quelle nazioni che erano vicine a quei luoghi, dove aveva mosso guerra, partì per l’Italia. Per quelle imprese (conosciute) dalle lettere di Cesare fu deciso un (pubblico) rendimento di grazie di quindici giorni, cosa che prima di quel tempo non accadde per nessuno.
- De Bello Gallico
- Libro 2
- Cesare
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