Eo de media nocte Caesar isdem ducibus usus, qui nuntii ab Iccio venerant, Numidas et Cretas sagittarios et funditores Baleares subsidio oppidanis mittit. Quorum adventu et Remis cum spe defensionis studium propugnandi accessit et hostibus eadem de causa spes potiundi oppidi discessit. Itaque paulisper apud oppidum morati agrosque Remorum depopulati omnibus vicis aedificiisque, quo adire potuerant, incensis ad castra Caesaris omnibus copiis contenderunt et a milibus passuum minus duobus castra posuerunt; quae castra, ut fumo atque ignibus significabatur, amplius milibus passuum octo in latitudinem patebant.
Versione tradotta
Cesare invia là a mezza notte, servendosi di quelle guide che erano giunti come araldi da parte di Iccio, arceiri numidi e cretesi e frombolieri baleari in soccorso agli abitanti (della città). Al loro arrivo, da una parte si accese nei Remi, con la speranza della difesa la volontà di resistere e nei nemici per lo stesso motivo svanì la speranza di impadronirsi sella città.
Così fermatisi un poco presso la città e dopo aver saccheggiato i campi dei Remi e bruciati i villaggi e gli edifici, dove erano potuti arrivare con tutte le truppe si diressero agli accampamenti di Cesare e posero gli accampamenti a meno di due mila passi; questi accampamenti, come si manifestava dal fumo e dai fuochi, si estendevano in ampiezza più di otto mila passi.
- Letteratura Latina
- Libro 2
- Cesare
- De Bello Gallico