Caesar primo et propter multitudinem hostium et propter eximiam opinionem virtutis proelio supersedere statuit. Cotidie tamen equestribus proeliis, quid hostis virtute posset et quid nostri auderent, periclitabatur. Ubi nostros non esse inferiores intellexit, loco pro castris ad aciem instruendam natura opportuno atque idoneo, quod is collis, ubi castra posita erant, paululum ex planitie editus tantum adversus in latitudinem patebat, quantum loci acies instructa tenere poterat, atque ex utraque parte lateris deiectus habebat et in fronte leniter fastigatus paulatim ad planitiem redibat, ab utroque latere eius collis transversam fossam obduxit circiter passuum quadringentorum et ad extremas fossas castella constituit ibique tormenta conlocavit, ne, cum aciem instruxisset, hostes, quod tantum multitudine poterant, ab lateribus pugnantes suos circumvenire possent. Hoc facto duabus legionibus, quas proxime conscripserat, in castris relictis, ut, si quo opus esset subsidio, duci possent, reliquas sex legiones pro castris in acie constituit. Hostes item suas copias ex castris eductas instruxerant.
Versione tradotta
Cesare dapprima sia per la massa dei nemici sia per la troppa opinione del valore decide di soprassedere allo scontro. Quotidianamente però con scontri di cavalleria sperimentava cosa potesse il nemico nel valore e cosa osassero i nostri. Quando capì che i nostri non erano inferiori, davanti agli accampamenti in posizione giusta e adatta per conformazione a schierare l’esercito, poiché quel colle, dove era stati posti gli accampamenti, un poco rialzato dalla pianura, si stendeva davanti tanto in larghezza, quanto posto poteva occupare l’esercito schierato, e da entrambe le parti del lato aveva pendii e sul fronte leggermente in pendenza a poco a poco ritornava a pianura, tracciò da entrambi i lati di quel colle un fossato trasversale di circa quattrocento passi ed alle estremità dei fossati pose delle fortezze e lì collocò le macchine da guerra, perché, dopo aver schierato l’esercito, i nemici, che potevano così tanto per la moltitudine, non potessero circondare i suoi mentre combattevano. Fatto questo, lasciate le due legioni, che recentemente aveva arruolato negli accampamenti, perché, se fosse occorso qualche soccorso, si potesse portare, schierò le altre sei legioni in battaglia davanti agli accampamenti. I nemici ugualmente avevano schierato le loro truppe, fatte uscire dagli accampamenti.
- De Bello Gallico
- Libro 2
- Cesare
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