Iam vero quae tanta umquam in ullo homine]
iuventutis inlecebra fuit, quanta in illo? qui alios ipse amabat turpissime, aliorum amori flagitiosissime serviebat, aliis
fructum lubidinum, aliis mortem parentum non modo inpellendo, verum etiam adiuvando pollicebatur. Nunc vero quam subito non
solum ex urbe, verum etiam ex agris ingentem numerum perditorum hominum collegerat! Nemo non modo Romae, sed [ne] ullo in
angulo totius Italiae oppressus aere alieno fuit, quem non ad hoc incredibile sceleris foedus asciverit.
Versione tradotta
Ed invero ,quanto adescamento di giovani fu mai rinvenuto in alcun uomo pari a quello di costui? Egli amava alcuni in maniera
oltremodo turpe,si prestava in maniera scandalosa allamore di altri,da altri sollecitava il frutto della libidine non solo
spingendoli,ma anche aiutandoli,a recare morte ai genitori.E con quanta rapidità aveva raccolto un ingente numero di uomini
perduti non solo dalla città,ma anche dal contado! Non solo in Roma,ma in ogni angolo dItalia, non vi fu alcuno che,oberato da
debiti, egli non abbia chiamato a questo incredibile patto scellerato.
- Letteratura Latina
- Libro 2
- Cicerone
- Catilinarie