Quaero igitur a te Quinte sicut illi solent: quo si civitas careat ob eam ipsam causam quod eo careat pro nihilo habenda sit id estne numerandum in bonis?
Quintus: Ac maxumis quidem.
Marcus: Lege autem carens civitas estne ob ipsum habenda nullo loco?
Quintus: Dici aliter non potest.
Marcus: Necesse est igitur legem haberi in rebus optimis.
Quintus: Prorsus adsentior.
Versione tradotta
Perciò, nello stesso modo in cui ancora si comportano di solito quegli studiosi, ti chiedo, Quinto, è forse da annoverarsi tra i beni quell'elemento che, se mancasse ad uno Stato, proprio per fatto che manchi dovrebbe essere considerato come per nulla esistente?
Quinto: - Sì, e tra i più importanti.
Marco: -Ed uno Stato che sia privo di legge non è forse proprio per questo motivo da considerarsi come inesistente?
Quinto: - Non si potrebbe dire altrimenti.
Marco: - Dunque la legge deve essere considerata tra le cose migliori.
Quinto: - Sono ancora pienamente d'accordo.
- Letteratura Latina
- Libro 2
- Cicerone
- De Legibus