Marcus: Expromam equidem ut potero et quoniam et locus et sermo familiaris est legum leges voce proponam.
Quintus: Quidnam id est?
Marcus: Sunt certa legum verba Quinte neque ita prisca ut in veteribus XII sacratisque legibus et tamen quo plus auctoritatis habeant paulo antiquiora quam hic sermo est. Eum morem igitur cum brevitate si potuero consequar. Leges autem a me edentur non perfectae nam esset infinitum sed ipsae summae rerum atque sententiae.
Quintus : Ita vero necesse est. Quare audiamus.
Versione tradotta
Marco: - Le esporrò certo, secondo le mie capacità, e dal momento che il luogo e la conversazione mi sono familiari, proporrò le leggi con la forma tipica delle leggi.
Quinto: - Che significa questo?
Marco: - Vi sono determinate espressioni legali, Quinto, non così antiquate come nelle vecchie XII tavole e nelle leggi sacrate, e pur tuttavia un po' più arcaicizzanti di questa nostra conversazione, tali da assumere una maggiore autorità. E, se mi sarà possibile, cercherò di accompagnare questo stile con la brevità. Infatti non riporterò delle leggi complete - cosa che andrebbe per le lunghe -, ma solo il sommario ed il contenuto dei vari paragrafi.
Quinto: - E' necessario procedere così; e allora ascoltiamo.
- Letteratura Latina
- Libro 2
- Cicerone
- De Legibus