Marcus: ‘Ad divos adeunto caste pietatem adhibento opes amovento. Qui secus faxit deus ipse vindex erit.’ ‘Separatim nemo habessit deos neve novos neve advenas nisi publice adscitos; privatim colunto quos rite a patribus .’ ‘ delubra habento. Lucos in agris habento et Larum sedes.’ ‘Ritus familiae patrumque servanto.’ ‘Divos et eos qui caelestes semper habiti sunt colunto et ollos quos endo caelo merita locaverint Herculem Liberum Aesculapium Castorem Pollucem Quirinum ast olla propter quae datur homini ascensus in caelum Mentem Virtutem Pietatem Fidem earumque laudum delubra sunto nec ulla vitiorum sacra sollemnia obeunto.’ ‘Feriis iurgia movento easque in famulis operibus patratis habento idque ut ita cadat in annuis anfractibus descriptum esto.’ ‘Certasque fruges certasque bacas sacerdotes publice libanto certis sacrificiis ac diebus
Versione tradotta
Marco: - "Si accostino castamente agli dèi, facciano uso della pietà, allontanino lo sfarzo. Se qualcuno agisse in maniera diversa, dio stesso lo punirà. - Nessuno abbia dèi particolari, né nuovi né forestieri, se non pubblicamente riconosciuti; in privato coltivino i [culti che ricevettero ] secondo il rito dei loro padri. - Vi siano templi [nelle città]; vi siano boschi sacri nelle campagne e sedi dei Lari. - Conservino i riti della famiglia e dei padri. - Onorino gli dèi, sia quelli da sempre ritenuti celesti, sia quelli che i loro meriti abbiano posti in cielo, Ercole, Libero, Esculapio, Castoro, Polluce, Quirino, cosi quelle Virtù, per cui è concesso all'uomo l'ascesa al cielo, Mente, Valore, Pietà filiale, Fede, e di queste virtù vi siano templi, nemmeno un'ombra dei vizi . - Celebrino solenni sacrifici. - Dalle feste tengano lontani i litigi, e le osservino per i servi, una volta terminate i lavori, e sia stabilito in modo che ciò cada negli intervalli dell'anno. Determinati frutti e determinate messi, i sacerdoti le offrano pubblicamente. Questo sia compiuto in sacrifici e giorni fissati;
- De Legibus
- Libro 2
- Cicerone
- De Legibus