Marcus: De nocturnis sacrificiis mulierum.
Atticus: Ego vero adsentior excepto praesertim in ipsa lege sollemni sacrificio ac publico.
Marcus: Quid ergo aget Iacchus Eumolpidaeque vostri et augusta illa mysteria si quidem sacra nocturna tollimus? Non enim populo Romano sed omnibus bonis firmisque populis leges damus.
Versione tradotta
Marco: - Sui riti notturni delle donne.
Attico: - Ma io sono d'accordo, considerato che nella stessa legge si fa eccezione per i riti solenni e pubblici.
Marco: - Ma allora che ne sarà di Bacco e de nostri Eumolpidi e di quegli augusti misteri, se eliminiamo le cerimonie notturne? Noi non stiamo dando leggi al solo popolo romano, ma a tutti i popoli civili e in possesso di ordinamenti stabili.
- Letteratura Latina
- Libro 2
- Cicerone
- De Legibus