Flumen Visurgis Romanos Cheruscosque interfluebat. Eius in ripa cum ceteris primoribus Arminius adstitit, quaesitoque an Caesar venisset, postquam adesse responsum est, ut liceret cum fratre conloqui oravit. Erat is in exercitu, cognomento Flavus, insignis fide et amisso per vulnus oculo paucis ante annis, duce Tiberio. Tum permissu * * progressusque salutatur ab Arminio; qui amotis stipatoribus, ut sagittarii nostra pro ripa dispositi abscederent postulat, et postquam digressi, unde ea deformitas oris interrogat fratrem. Illo locum et proelium referente, quodnam praemium recepisset exquirit. Flavus aucta stipendia, torquem et coronam aliaque militaria dona memorat, inridente Arminio vilia servitii pretia.
Versione tradotta
Il fiume Visurgo scorreva tra i Romani e i Cherusci. Arminio stette sulla sua riva con gli altri capi, e avendo chiesto se Cesare fosse venuto, dopo che fu risposto che c'era, chiese se fosse possibile parlare con il fratello. Egli era nell'esercito, col nome di Flavo, insigne per la fedeltà e che aveva perso un occhio a causa di una ferita pochi anni prima, sotto il comando di Tiberio. Allora, permesso il colloquio, avanzando fu salutato da Arminio; il quale, allontanati coloro che lo seguivano, chiese che fossero allontanati i sagittari disposti sulla nostra riva, e una volta allontanatisi questi, chiese al fratello da dove venisse quella deformità del volto. A lui che riferiva luogo e battaglia, chiese quale premio avesse ricevuto. Flavo enumerò gli aumenti di paga, la collana, la corona e altri doni militari, mentre Arminio derideva i prezzi vili del servizio.
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