Libro 3 - Epilogo - Studentville

Libro 3 - Epilogo

Supersunt mihi quae scribam, sed parco sciens: primum, esse videar ne tibi molestior,

distringit quem multarum rerum varietas; dein, si quis eadem forte conari velit, habere ut possit aliquid operis residui;

quamvis materiae tanta abundet copia, labori faber ut desit, non fabro labor. Brevitatis nostrae praemium ut reddas peto quod

es pollicitus; exhibe vocis fidem. Nam vita morti propior est cotidie; et hoc minus redibit ad me muneris, quo plus consumet

temporis dilatio. Si cito rem perages, usus fiet longior; fruar diutius si celerius coepero. Languentis aevi dum sunt aliquae

reliquiae, auxilio locus est: olim senio debilem frustra adiuvare bonitas nitetur tua, cum iam desierit esse beneficio utilis,

et Mors vicina flagitabit debitum. Stultum admovere tibi preces existimo, proclivis ultro cum sis misericordiae. Saepe

impetravit veniam confessus reus: quanto innocenti iustius debet dari? Tuae sunt partes; fuerunt aliorum prius; dein simili

gyro venient aliorum vices. Decerne quod religio, quod patitur fides, ut gratuler me stare iudicio tuo. Excedit animus quem

proposui terminum, sed difficulter continetur spiritus, integritatis qui sincerae conscius a noxiorum premitur insolentiis. Qui

sint, requiris? Apparebunt tempore. Ego, quondam legi quam puer sententiam “Palam muttire plebeio piaculum est,” dum sanitas

constabit, pulchre meminero.

Versione tradotta

Mi restano cose da scrivere, ma

cosciente, con parsimonia: primo, perché non ti sembri troppo fastidioso, punge che la varietà delle molte cose ; poi, se uno

volesse tentare le stesse cose, perché possa avere qualcosa di un lavoro rimanente; benchè una quantità così grande di materia

abbondi, da mancare l’artigiano per la fatica, non la fatica per l’artigiano. Chiedo che tu dia il premio della nostra brevità,

che hai promesso; mostra la lealtà della frase. Infatti la vita è più vicina alla morte quotidianamente; e tanto meno di

ricompensa ritornerà a me, quanto più di tempo l’attesa consumerà. Se adempirai presto la cosa, l’utilità sarà più lunga,

godrò più a lungo se avrò cominciato più celermente. Mentre ci sono alcune rimanenze della vita languente,
c'è posto per

l’aiuto: un giorno la tua bontà tenterà che inutilmente un debole aiuta un vecchio, quando ormai avrà cessato di esser utile

per il beneficio, e la Morte vicina esigerà il debito. Ti credo stolto muoverti per le preghiere, essendo tu spontaneamente

incline alla compassione. Spesso un reo confesso ottenne perdono: quanto si deve dare più giustamente all’innocente? Le parti

sono tue: prima furono di altri; poi con simile giro verranno i turni di altri. Scegli ciò che la coscienza, ciò che la lealtà

sopporta, perché io ringrazi di stare al tuo giudizio. Il cuore superò il limite che proposi, ma difficilmente lo spirito è

trattenuto, lui che consapevole della sincera integrità è pestato dagli oltraggi dei malvagi. Chi siano, chiedi? Appariranno

col tempo. Io, la sentenza che un giorno lessi da ragazzo ”E’ sacrilegio per il plebeo borbottare palesamente”, fin che durerà

il senno, la ricorderò bene.

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