Eunuchus litigabat cum quodam improbo, qui
super obscena dicta et petulans iurgium damnum insectatus est amissi corporis. “En” ait “hoc unum est cur laborem validius,
integritatis testes quia desunt mihi. Sed quid Fortunae, stulte, delictum arguis? Id demum est homini turpe quod meruit
pati.”
Versione tradotta
Un
eunuco litigava con un malvagio, che oltre i detti osceni aggiunse anche come sfacciata ingiuria il danno del corpo mutilato.
Ecco, disse, una sola cè perché soffro di più, perché mi mancano i testimoni della integrità. O stolto, ma perchè accusi una
mancanza della Sorte? Quello davvero è turpe per luomo, che meritò di patire.
- Letteratura Latina
- Le Fabulae di Fedro
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