De Bello Gallico, Libro 3 - Par. 10 - Studentville

De Bello Gallico, Libro 3 - Par. 10

Erant hae difficultates belli gerendi, quas supra ostendimus, sed multa tamen Caesarem ad id bellum incitabant: iniuria retentorum equitum Romanorum, rebellio facta post deditionem, defectio datis obsidibus, tot civitatum coniuratio, in primis ne hac parte neglecta reliquae nationes sibi idem licere arbitrarentur. Itaque cum intellegeret omnes fere Gallos novis rebus studere et ad bellum mobiliter celeriterque excitari, omnes autem homines natura libertatis studio incitari et condicionem servitutis odisse, priusquam plures civitates conspirarent, partiendum sibi ac latius distribuendum exercitum putavit.

Versione tradotta

Queste erano le difficoltà di dichiarare guerra, che prima abbiamo mostrato, ma tuttavia molte cose spronavano Cesare per tale guerra:
l’oltraggio dei cavalieri romani arrestati, la ribellione avvenuta dopo la resa, la defezione dopo aver consegnato gli ostaggi, l’alleanza di tante nazioni, soprattutto perché, trascurata questa parte le altre popolazioni non pensassero che fosse loro lecita la stessa cosa: Così capendo che quasi tutti i Galli cercavano situazioni nuove e si muovevano velocemente e prontamente, inoltre che tutti gli uomini per natura sono spinti dalla voglia di libertà ed odiano la condizione di schiavitù, prima che parecchie nazioni si unissero, pensò che egli doveva dividere e dividere più ampiamente l’esercito.

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