Quo proelio bellum Venetorum totiusque orae maritimae confectum est. Nam cum omnis iuventus, omnes etiam gravioris aetatis, in quibus aliquid consilii aut dignitatis fuit, eo convenerant, tum navium quod ubique fuerat unum in locum coegerant. Quibus amissis reliqui neque quo se reciperent neque quemadmodum oppida defenderent habebant. Itaque se suaque omnia Caesari dediderunt. In quos eo gravius Caesar vindicandum statuit quo diligentius in reliquum tempus a barbaris ius legatorum conservaretur. Itaque omni senatu necato reliquos sub corona vendidit.
Versione tradotta
Con tale battaglia si concluse la guerra dei veneti e di tutta la costa marittima. Infatti da una parte tutta la gioventù, tutti anche di età più avanzata, in cui ci fu un qualcosa di senno ed autorità, si erano radunati là, dall’altra avevano riunito in un solo luogo quel che dovunque c’era stato di navigli. Ma perdute queste, gli altri non avevano dove rifugiarsi né in che modo difendere le città. Così consegnarono a Cesare se stessi e tutte le loro cose. Verso di loro però Cesare decise di procedere tanto più rigorosamente in quanto più attentamente fosse conservato dai barbari nel tempo restante il diritto degli ambasciatori. Così, ucciso tutto il senato, vendette gli altri all’incanto.
- Letteratura Latina
- Libro 3
- Cesare
- De Bello Gallico