Hunc ego hominem tam acrem, tam audacem, tam paratum, tam callidum,
tam in scelere vigilantem, tam in perditis rebus diligentem nisi ex domesticis insidiis in castrense latrocinium compulissem
(dicam id, quod sentio, Quirites), non facile hanc tantam molem mali a cervicibus vestris depulissem. Non ille nobis Saturnalia
constituisset neque tanto ante exitii ac fati diem rei publicae denuntiavisset neque commisisset, ut signum, ut litterae suae
testes manifesti sceleris deprehenderentur. Quae nunc illo absente sic gesta sunt, ut nullum in privata domo furtum umquam sit
tam palam inventum, quam haec tanta in re publica coniuratio manifesto inventa atque deprehensa est. Quodsi Catilina in urbe ad
hanc diem remansisset, quamquam, quoad fuit, omnibus eius consiliis occurri atque obstiti, tamen, ut levissime dicam,
dimicandum nobis cum illo fuisset, neque nos umquam, cum ille in urbe hostis esset, tantis periculis rem publicam tanta pace,
tanto otio, tanto silentio liberassemus.
Versione tradotta
Se io non avessi spinto (dico ciò che sento, o Quiriti) dalle insidie interne all
aperta sedizione questuomo tanto aspro, tanto audace, tanto preparato, tanto astuto, tanto accorto nel delitto, tanto
diligente nella ribalderia, difficilmente avrei potuto strappare le radici di sì grande male dalle vostre cervici. Egli non
avrebbe fissato per noi i giorni dei Saturnali, né avrebbe preannunziato il giorno fatale ed esiziale per la Repubblica, né
avrebbe fatto sì che il sigillo, le lettere, suoi testimoni di un palese delitto, fossero sequestrate. Tutto questo, in sua
assenza, si è svolto in modo tale che nessun furto in casa privata è stato mai tanto facilmente scoperto quanto questa congiura
così imponente contro la Repubblica è stata scoperta e debellata. Se, invece, Catilina fosse rimasto in città fino ad oggi,
benchè come è avvenuto- io mi sia preoccupato ed opposto a tutte le sue mene, tuttavia, per dirla in breve, avremmo dovuto
combatterlo mentre egli restava in città come nemico, e non avremmo mai liberato la Repubblica da così gravi pericoli con
tanta pace, con tanta tranquillità, con tanto ordine.
- Letteratura Latina
- Libro 3
- Cicerone
- Catilinarie