Atque illae tamen omnes
dissensiones erant eius modi [Quirites], quae non ad delendam, sed ad commutandam rem publicam pertinerent. Non illi nullam
esse rem publicam, sed in ea, quae esset, se esse principes, neque hanc urbem conflagrare, sed se in hac urbe florere
voluerunt. Atque illae tamen omnes dissensiones, quarum nulla exitium rei publicae quaesivit, eius modi fuerunt, ut non
reconciliatione concordiae, sed internecione civium diiudicatae sint. In hoc autem uno post hominum memoriam maximo
crudelissimoque bello, quale bellum nulla umquam barbaria cum sua gente gessit, quo in bello lex haec fuit a Lentulo, Catilina,
Cethego, Cassio constituta, ut omnes, qui salva urbe salvi esse possent, in hostium numero ducerentur, ita me gessi, Quirites,
ut salvi omnes conservaremini, et, cuun hostes vestri tantum civium superfuturum putassent, quantum infinitae caedi
restitisset, tantum autem urbis, quantum flamma obire non potuisset, et urbem et civis integros incolumesque servavi.
Versione tradotta
Ma tutte quelle discordie, o Quiriti, erano di siffatta natura da riguardare non la distruzione della
Repubblica, ma un suo mutamento. Essi non vollero che non ci fosse più la Repubblica, ma in quella che cera, essi fossero i
governanti, né vollero che questa città bruciasse, ma che essi, in questa città, diventassero fiorenti. E tuttavia tutte
quelle lotte, nessuna delle quali richiedeva la fine della Repubblica, furono di siffatta natura da essere giudicate non per la
riconciliazione della concordia, ma per luccisione di cittadini. Solo in questa grandiosa e crudelissima guerra, a memoria
duomo, guerra che nessun popolo barbaro condusse mai contro la sua gente, e nella quale fu stabilita da Lentulo, Catilina,
Cetego e Cassio una norma per cui coloro che potessero salvarsi nella parte indenne della città fossero condotti nelle schiere
nemiche, io mi sono comportato, o Quiriti, in modo tale che tutti gli scampati rimanessero, e, poiché i vostri nemici avevano
ritenuto che tanti cittadini sopravvivessero quanti gli scampati ad una strage illimitata, e della città sopravvivesse quella
parte non divorata dalle fiamme, io conservai integri ed incolumi sia la città che i cittadini.
- Catilinarie
- Libro 3
- Cicerone
- Catilinarie