Brevi spatio interiecto, vix ut rebus quas constituissent conlocandis atque administrandis tempus daretur, hostes ex omnibus partibus signo dato decurrere, lapides gaesaque in vallum conicere. Nostri primo integris viribus fortiter repugnare neque ullum frustra telum ex loco superiore mittere, ut quaeque pars castrorum nudata defensoribus premi videbatur, eo occurrere et auxilium ferre, sed hoc superari quod diuturnitate pugnae hostes defessi proelio excedebant, alii integris viribus succedebant; quarum rerum a nostris propter paucitatem fieri nihil poterat, ac non modo defesso ex pugna excedendi, sed ne saucio quidem eius loci ubi constiterat relinquendi ac sui recipiendi facultas dabatur.
Versione tradotta
Passato breve intervallo tanto che a stento si dava il tempo per sistemare le cose che erano state decise ed organizzarle, i nemici da tutte le parti, dato il segnale, correvano giù, scagliavano contro la trincea pietre ed armi.
I nostri dapprima con forze fresche resistevano aspramente e dalla postazione superiore non scagliano invano nessuna arma, come una qualsiasi parte degli accampamenti priva di difensori sembri sguarnita, corrono là e portano aiuto, ma erano vinti da questo che i nemici stanchi dal prolungamento della battaglia uscivano dallo scontro, altri con forze fresche li sostituivano; di quelle cose nulla si poteva fare da parte dei nostri soldati per la scarsezza, e non solo per uno stanco di ritirarsi dalla mischia, ma neppure ad un ferito era data la possibilità di abbandonare quel luogo dove si era messo e di ritirarsi.
- Letteratura Latina
- Libro 3
- Cesare
- De Bello Gallico