Eodem tempore
tertiam aciem Caesar, quae quieta fuerat et se ad id tempus loco tenuerat, procurrere iussit. Ita cum recentes atque integri
defessis successissent, alii autem a tergo adorirentur, sustinere Pompeiani non potuerunt, atque universi terga verterunt.
Neque vero Caesarem fefellit, quin ab eis cohortibus, quae contra equitatum in quarta acie collocatae essent, initium victoriae
oriretur, ut ipse in cohortandis militibus pronuntiaverat. Ab his enim primum equitatus est pulsus, ab isdem factae caedes
sagittariorum ac funditorum, ab isdem acies Pompeiana a sinistra parte circumita atque initium fugae factum. Sed Pompeius, ut
equitatum suum pulsum vidit atque eam partem, cui maxime confidebat, perterritam animadvertit, aliis quoque diffisus acie
excessit protinusque se in castra equo contulit et eis centurionibus, quos in statione ad praetoriam portam posuerat, clare, ut
milites exaudirent, “tuemini,” inquit, “castra et defendite diligenter, si quid durius acciderit. Ego reliquas portas circumeo
et castrorum praesidia confirmo.” Haec cum dixisset, se in praetorium contulit summae rei diffidens et tamen eventum
exspectans.
Versione tradotta
Nello stesso
tempo Cesare ordinò alla terza linea di avanzare, che fino a quel momento se ne era stata tranquilla e ferma nella sua
posizione. E così ricevendo (i soldati) fresche e riposate a quelli sfiniti di forze, mentre gli altri assalivano alle spalle,
i Pompeiani non poterono sostenere e si diedero tutti alla fuga. Al contrario a Cesare non sfuggì la vittoria sarebbe sorta da
quelle coorti, che erano state dislocate nella quarta linea contro la cavalleria, come egli stesso aveva affermato
nell'esortare i soldati. Da loro (le coorti) infatti dapprima fu scalzata la cavalleria, da loro furono annientati gli
arcieri e i frombolieri, da loro fu circondata la schiera pompeiana dal lato sinistro e fu e fu causato linizio della fuga
nemica. Ma Pompeo, quando vide la sua cavalleria respinta e comprese che era in preda al panico quella parte dell'esercito
su cui sopra tutto sperava, e, non avendo inoltre fiducia negli altri, si allontanò dal campo di battaglia e subito si diresse
a cavallo nell'accampamento e a quei centurioni, che aveva posto di guardia presso la porta pretoria disse a voce alta
perché i soldati lo sentissero: "Sorvegliate l'accampamento e difendetelo ad ogni costo, se le cose dovessero volgere al
peggio. Io faccio il giro delle altre porte per rassicurare le truppe dell'accampamento". Dopo avere detto queste parole, se
ne andò nella tenda pretoria, persa la fiducia nell'esito finale, ma tuttavia aspettando gli eventi.
- De Bello Civili
- De Bello Civili di Giulio Cesare
- Cesare